Musica
Direttore Andrea Cusumano | Torre di Fossa Lo Papa| Tenuta di Alberto e Valeria Del Genio | Massa Lubrense | Napoli 22 settembre 2003
La musica gioca nel lavoro e nella vita dell’artista Hermann Nitsch un ruolo di fondamentale importanza.
La sua formazione artistica è costituita tanto da artisti come Tiziano, Leonardo, Kokoscka o Gerstl, come da Bach, Beetoven, Bruckner o Schoenberg.
L’idea che sta alla base del suo teatro, quella della realizzazione di un Gesamtkunstwerk (opera-di-arte-totale) trova le sue radici proprio in due grandi compositori del passato: Richard Wagner ed Aleksandr Skrjabin.
Per tale motivo nell’opera di Nitsch sarebbe scorretto dare alla musica un ruolo di secondo ordine. Essa è sempre stata uno degli elementi fondanti l’Orgien Misterien Theater (Teatro delle Orge e dei Misteri).
Tuttavia all’iniziale uso della musica in modo funzionale alle azioni è poi subentrata (come anche per la pittura) un’esigenza compositiva autonoma, in cui la musica ha trovato un proprio ruolo indipendente dalla sfera teatrale.
La poetica di Nitsch è fatta di forti contrasti, e se la pittura è da lui stesso considerata come la grammatica del suo teatro, potremmo definirne la musica come la sintassi.
La dimensione diacronica dell’ O.M. Theater è scandita dalla musica.
Sfogliando le partiture è possibile vedere come l’immagine sonora guidi lo scorrere dell’azione.
Nitsch scrive le partiture complete del suo teatro, cominciando dalla musica (da unità o blocchi musicali) ai quali abbina poi in modo sistematico i leitmotiv ed i singoli elementi che costituiscono l’azione scenica.
Le prime performances, degli anni ‘60, erano motivate primariamente dall’azione; allora, l’artista Nitsch creava in modo spontaneo delle forme teatrali dal nulla; lo schema alla base delle performances era per lo più teorico e tutta l’azione era mossa dall’istinto e dalla foga creativa.
Più in là, con l’emergere di alcuni elementi formali e con il costituirsi di un’estetica autonoma, Nitsch ha cominciato a strutturare il proprio teatro in sempre più complesse partiture teatrali. Se all’inizio del suo operato la dimensione casuale era necessaria per trovare nuove forme, ora questa è divenuta un elemento all’interno della complessità della struttura teatrale.
A questo punto gli eventi all’interno dell’O.M. Theather sono costituiti dall’estetica del caso ma sono fortemente strutturati, e la loro struttura è guidata dalla tessitura musicale.
Non per nulla la più grande azione teatrale sino ad ora realizzata, il 6-Tage-Spiel (Azione dei Sei Giorni) del 1998, che ho avuto l’onore di coordinare, è stata da Nitsch stesso descritta come una sinfonia in più movimenti.
La ‘Sinfonia di Punta Campanella’, da Nitsch scritta di proposito per questo evento, è con ogni evidenza l’espressione dell’attività autonoma del Nitsch compositore.
In essa è possibile cogliervi tutti gli elementi fondanti la sua poetica. La dimensione estatica e dionisiaca è palesemente annunciata dal continuo gioco di costruzione e distruzione di forme musicali.
La dimensione drammatica è resa estrema da estenuanti crescendo e da un gioco di contrasti che va dal “chiarissimo” allo “scurissimo”.
La struttura compositiva, già leggibile graficamente, lascia spazio all’alea ed all’interpretazione, ma non vi è possibilità di errore.
Salisburgo 28.08.2003
Andrea Cusumano