Eugenio Viola (Napoli 1975) è curatore e critico d’arte italiano. È stato eletto miglior curatore italiano del 2016 dalla rivista d’arte Artribune e nel 2014, la rivista inglese Apollo lo ha definito “uno dei giovani più talentuosi e stimolanti che promuove il mondo dell’arte odierno”. Ha conseguito il dottorato in “Metodi e Metodologie della Ricerca Archeologica e Storico-Artistica” all’Università di Salerno e si è specializzato in esperienze e teorie correlate alla performance e alla poetica del corpo.
Su questi temi Viola ha pubblicato alcune monografie, tra cui quelle di Marina Abramović (Sole 24 Ore Cultura, Milano) di Regina Jose Galindo (Skira, Milano, 2014), ORLAN (Ed. Charta, Milano-New York, 2007) e ha pubblicato un ampio numero di saggi e di pubblicazioni internazionali.
Viola è stato nominato nuovo Curatore Capo del Museo de Arte Moderno di Bogota, in Colombia (MAMBO). Il suo primo progetto al MAMBO è stata la prima personale di Teresa Margolles in Colombia (2019).
Il periodo tra il 2017 e il 2019 vede Viola come curatore Senior al Perth Institute of Contemporary Arts, dove la sua pratica curatoriale si concentra su coltivare e rafforzare le relazioni dell’Istituto con la regione Asia-Pacifico. Ha presentato la prima personale dell’Australiano Kimsooja (Zone of Nowhere, 2018), nella quale l’opera si estende oltre le pareti del PICA fino alle strade di Perth, dove le iterazioni del To Breathe – The Flags (2012 – 2018) si materializzano come installazioni di dimensioni specifiche per le vie della città.
Viola ha avuto, inoltre, un ruolo essenziale in una promettente collaborazione tra il PICA e il Taipei Fine Arts Museum come parte del programma Taipei Residency Exchange e della città di Perth.
Dal 2009 al 2016 Viola è stato curatore al MADRE, il Museo dell’Arte Contemporanea di Napoli.
Dal 2013 al 2016, come curatore al Large, è stato responsabile della ricerca e dello sviluppo della collezione del Museo MADRE (Performing a collection project) e co-curatore della prima mostra italiana su larga scala di Boris Mikahailov e Francis Alÿs. Dal 2009 al 2012, ha curato The Project Room, uno spazio dedicato ad artisti giovani e in fase sperimentale organizzando un programma di mostre e un network di residenze in collaborazione con le istituzioni e le organizzazioni d’arte del Middle East (Progetto Transit), e un festival annuale di performance intitolato Corpus. Art in Action (2009-2012).
Viola ha lavorato a lungo come Guest Curator. Ha curato l’Estonian Pavilion alla 56esima Biennale di Venezia (Not Suitable For Work. A Chairman’s Tale, Palazzo Malipiero, Venezia di Jaanus Samma), la cui iterazione al Museum of the Occupations a Tallinn fu inserita dall’American Hyperallergic tra le migliori 15 mostre in tutto il mondo del 2016.
Tra gli altri progetti maggiori includiamo: Mechanisms of Power (Frankfurter Kunstverein, Frankfurt, Germany, 2016) di Regina Josè Galindo; The Prince and Queens di Karol Radziszewski (CoCA. Center of Contemporary Art, Torun, Polonia, 2014); The Damage di Mark Raidpere (EKKM- Contemporary Art Museum of Estonia, Tallinn, 2013); The Abramović Method di Marina Abramović (PAC – Contemporary Art Pavilion, Milano, 2012); e la più esauriente retrospettiva ad oggi di ORLAN, Le Récit (Musée d’art moderne and contemporain de Saint Etienne Métropole, France, 2007).